C. Casalegno, C. Civera (2016)

Collana Innovation Creativity Setting (vol. 4, sez. Intangibile assets)

C. Casalegno, C. Civera (2016), Impresa e CSR: la "non comunicazione" di successo: Regole per una gestione responsabile delle relazioni, Franco Angeli, Milano. 

 

 

 

 

 

Il punto di partenza per la creazione di un rapporto di fiducia con gli stakeholder è il dialogo.

Il punto di partenza per la creazione di un rapporto di fiducia con gli stakeholder è il dialogo. Le imprese, dunque, sono sempre più coinvolte nella riduzione del rischio relativo al business di riferimento, tramite la costruzione e il mantenimento di relazioni basate su fiducia, integrazione con il territorio circostante e implementazione di processi e politiche che permettano di ottenere un alto grado di reputazione sostenibile. In tale panorama di difficili decisioni si fa sempre più strada la questione che riguarda la vera natura, i significati e le ragioni di implementazione della Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) come modello di business innovativo, assieme alla sua comunicazione verso l’audience di riferimento.

Obiettivo del volume è comprendere l’evoluzione della CSR, considerando la dimensione delle trappole di “sovra” e di “sotto” utilizzo della sua comunicazione. In quale misura l’impresa ottiene benefici in termini di immagine e di reputazione, comunicando ai pubblici di riferimento il proprio coinvolgimento nelle problematiche sociali, economiche e ambientali?

Quanto le audience sono predisposte alla ricezione di input da parte di chi vuole comunicare il proprio impegno responsabile? Esiste la possibilità che talvolta la “sovracomunicazione” conduca a false percezioni e che quindi la miglior comunicazione sia proprio la volontaria “non comunicazione”? Il libro si propone di rispondere in modo esaustivo a tali quesiti e, attraverso la metodologia dei casi di studio, stabilire linee guida per una comunicazione di successo in merito alla Corporate Social Responsibility.


Il gruppo di ricerca InCreaSe nasce dalla convinzione che la conoscenza e l’esperienza dei propri ricercatori debbano contribuire al benessere sociale e al conseguimento di uno sviluppo sostenibile, inclusivo, equo e stabile